Campania: campo da golf utilizzato da cacciatori di frodo per uccidere specie protette.

Foto legata all’azione delle guardie venatorie del WWF congiuntamente ai CCFF (foto fonte WWF)

Domenica 18 dicembre, alle prime luci dell’alba, le guardie venatorie volontarie del WWF – nucleo provinciale di Caserta, hanno portato a termine un importante servizio antibracconaggio nel territorio di Castel Volturno, in coordinamento con il Comando NIPAAF dei Carabinieri Forestali di Caserta.

A seguito di una segnalazione, le guardie WWF si sono recate presso un terreno destinato a diventare un campo da golf la cui conformazione favorisce la creazione di pozze e laghetti che costituiscono un perfetto habitat per molti uccelli. In quest’area, già posta sotto sequestro giudiziario, il personale di vigilanza WWF ha avviato un’attività di controllo costituita da vari appostamenti che si sono protratti per più di un mese.

Proprio quest’attività di vigilanza ha consentito alle guardie WWF, nella mattinata di domenica 18 dicembre, di sorprendere i due soggetti, muniti quindi di regolare licenza di caccia, che esercitavano l’attività venatoria con l’utilizzo di richiami elettroacustici vietati che riproducevano il verso delle anatre selvatiche.

I due cacciatori di frodo sono stati denunciati ai Carabinieri Forestale intervenuti su richiesta delle guardie WWF, attraverso la chiamata al numero di emergenza ambientale 1515 si è provveduto al sequestro di tutte le armi, le munizioni ed i mezzi di caccia vietati dagli stessi utilizzati.

Il personale WWF ha accertato che l’area è frequentata da numerosi altri soggetti che, come spesso accade nell’area del casertano, sono soliti praticare questo tipo di attività mirata all’abbattimento di specie anche molto rare e protette, in aree che spesso vengono artificialmente allagate e gestite affittate, in maniera del tutto illegale, a bracconieri e cacciatori di frodo, le cosiddette “vasche”.

Questo fenomeno consente di comprendere come dietro ad attività di bracconaggio o caccia di frodo si nasconde un vero e proprio mercato sommerso che genera un consistente giro d’affari a danno non solo della biodiversità ma anche dell’economia, della sicurezza e della salute dei cittadini.

Per questa ragione il WWF Italia, con il progetto Life SWiPE avvierà un’attività di formazione della magistratura mirata a far comprendere a chi è chiamato ad applicare la legge, quali siano i reali impatti di queste condotte illecite per le quali, purtroppo, la legge prevede sanzioni irrisorie vanificando così l’enorme lavoro e i sacrifici dei soggetti deputati al controllo e favorendo un sentimento di impunità che comporta la reiterazione del reato da parte dei criminali di natura.

COMUNICATO STAMPA