Nella giornata di ieri, è uscito con molta probabilità il disco più atteso dell’anno, ovviamente stiamo parlando dell’ennesimo capitolo del “Machete Mixtape“. Un album atteso e richiestissimo dai fan della casa “Machete”, la quale nell’ultimo anno con i dischi di Salmo, Dani Faiv e Nitro ha monopolizzato le classifiche musicali italiane. Ma cosa ha reso il capitolo numero quattro della casa discografica sarda con molta probabilità il disco dell’anno? Parlare delle qualità degli artisti machete e degli ospiti sarebbe banale, chiunque ascolti la scena rap attuale conosce molto bene le capacità di Marracash, Fabri Fibra e lo stesso Salmo, allora cosa è stato importante nella realizzazione del mixtape? Con ogni certezza, ciò che ha reso grande quest’ultima pagina del volume “Machete” è stata la completa fiducia nell’appoggiarsi al talento dei rapper della nuova generazione, pur non essendo una novità, “Machete” è conosciuta soprattutto per la grande visibilità, proponendo i volti nuovi del momento come successe con Nitro oppure Mezzosangue. Seguendo questa linea di fiducia nei giovani, “Machete Mixtape 4” offre ai suoi ascoltatori la possibilità di ascoltare collaborazioni del calibro di Fabri Fibra e Massimo Pericolo, Lazza e Salmo oppure Gemitaiz insieme ad Izi, solo per citare alcuni nomi. Unica nota negativa, ma neanche così tanto, è la continua presenza dell’ombra di Salmo, il quale a questo giro funge più da presentatore che da rapper, pur apparendo in ogni traccia, la sua presenza potrebbe creare ai primi ascolti un senso di pesantezza, la quale, viene spazzata via soprattutto dalle qualità degli ospiti e del team “Machete”, in maniera particolare per quanto riguarda le prestazioni di Dani Faiv e Lazza, capaci di prendersi la scena e diventare i veri e propri protagonisti. Far parte di “Machete Mixtape 4” è una consacrazione del proprio talento, un punto di partenza per la nuova generazione nel continuare sulla strada percorsa, un modo per confrontarsi con i grandi e per quest’ultimi restare al passo coi tempi, è un modo per continuare a far crescere un movimento che sembra sempre più unito. “Machete” è la vittoria del talento senza distinzioni, è la capacità di esprimersi liberamente e senza oppressioni, cose che al giorno d’oggi nel nostro paese sembrano sempre più impensabili.
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