Saper giocare a calcio significa saper toccare il pallone

(foto fonte web)

Il calcio è indubbiamente lo sport di squadra più seguito e, a parer mio e non solo, più bello del mondo per spettacolo, storia e divertimento. Io ho avuto la fortuna di incontrare e instaurare una conversazione con un personaggio che ha vissuto questo mondo fantastico nonché mio mister di calcio e a dire la verità è stato divertente e un onore. L’allenatore Costantino Annibale.

“Mister tu hai giocato a calcio professionalmente giusto? Come hai vissuto questa carriera?”

“Si è esatto, giocare a calcio soprattutto professionalmente è molto bello e inoltre fa anche bene alla salute per mantenere in forma il corpo, dato che si fanno uno se non due allenamenti al giorno. Per me nell’adolescenza è fondamentale fare sport soprattutto a livello agonistico. Giocare a calcio comporta anche molte responsabilità, nel mio caso cominciare molto presto cioè a 15 anni.”

“Hai mai avuto infortuni gravi che ti hanno impedito di partecipare alle partite?”

“Si in effetti ho avuto seri problemi alle ginocchia che mi hanno costretto a lasciare il calcio molto presto. Fu una parentesi molto dura ma che allo stesso tempo mi ha temprato perché veder giocare i propri compagni senza poter calciare quel pallone è dura.”

 “Che ruolo occupavi?”

 “Ero un difensore centrale, anche per il mio fisico. Potevo fare il difensore, il mediano oppure l’attaccante.”

“La tua società voleva che tu studiasse o metteva in secondo piano la tua istruzione?”

“No anzi l’istruzione era fondamentale per giocare a grandi livelli soprattutto per le interviste altrimenti si sarebbero fatte veramente delle brutte figure sia personali sia mettendo in cattiva luce la società.”

“Ora alleni alla Società Sportiva Calcio Incontro, e ho notato che basi gli allenamenti  molto sulla tecnica e poco sulla corsa per quali motivi?”

“Si fondamentalmente perché a quest’età si è ancora piccoli per sostenere lunghi tratti di corsa ma anche perché saper giocare a calcio è saper toccare il pallone!”

“Pretendi qualcosa in particolare quando i tuoi ragazzi scendono in campo? Se si quali pretese?”

“Le pretese partono dal lunedì fino al venerdì negli allenamenti perché quello che fai in partita lo fai anche in partita!”

di Tommaso Attanasio