“La Campania dei veleni”

Micro-discarica presso San Giuseppe Vesuviano (foto fonte Vittorio Moccia)

Una guida per capire e per muoversi nello scempio dell’ambiente della nostra terra.

In epoca di covid pare che tutto sia passato in secondo piano e in primis l’ambiente, più volte sacrificato, in passato come oggi, in virtù di uno sviluppo economico dei territori che mai s’è visto o che ha sviluppato solo le ricchezze di pochi, di per sé già ricchi e ammanigliati. Ancora oggi si rischia di ripercorrere lo stesso iter di deroghe o di normative disattese, senza la cognizione che la tutela ambientale è l’unica strada per un reale sviluppo economico, sociale e sanitario, perché complementare con il summenzionato sviluppo, se solo si capisse che essa stessa potrebbe apportare benefici economici diretti e indiretti alle comunità interessate. Sembra però che, allo stato attuale, si chieda troppo ad una società miope ed egoista quale effettivamente risulta ancora essere la nostra.

La rapidità e la labile memoria della rete, e soprattutto quella dei social, non permettono di approfondire o di avere un quadro d’unione completo della questione ambientale campana, come del resto di quella nazionale, con la quale ha parecchi punti in comune ed è per questo necessario avere un punto di riferimento preciso su fatti presenti e passati che hanno avuto, stanno avendo e avranno ancora forti ripercussioni sulle nostre vite, su quelle dei nostri figli, e sulle nostre coscienze; sempre per chi ne avesse ancora una e che non sia stata ancora offuscata dai falsi slogan o da palesi interessi come il nuovo revival del nucleare.

Ecco perché risulta fondamentale il testo Campania dei veleni di Marica Fioretti e Vittorio Moccia edito dalla pregevole e coraggiosa Libreria Dante e Descartes, risulta essere un vademecum e un utile e preciso compendio di quanto accaduto finora nella nostra regione; imprescindibile per non dimenticare e per permettere, a chi ha ancora voglia di indagare e reagire allo scempio ambientale, di muoversi, quanto meno con una certa cognizione di causa, contro ogni negazionismo e contro ogni faciloneria, nel contesto dell’ambientalismo locale, spesso tarato da un’ignoranza indotta o voluta da parte di chi non può o non vuole lottare per la sua terra.

La copertina del libro (foto fonte Vittorio Moccia)

Di meriti questo testo ne ha tanti, non solo per il fatto di elencare almeno gli ultimi 30 anni di inquinamento di tutte e cinque le province della Campania e del malaffare che lo ha creato e agevolato, ma anche per il fatto di aver toccato alcuni contesti fino ad oggi considerati tabù, come ad esempio lo stato delle aree protette, in primis quella del Parco Nazionale del Vesuvio, considerato un eden da molti, ma con situazioni e storie, vecchie e nuove, non dissimili da quelle di altri contesti non protetti ed entrando, in tal modo, a pieno titolo nella Terra dei fuochi, un paradosso tutto locale e frutto di inciviltà, interesse e di uno scaricabarile istituzionale da antologia.

Buona lettura e maggiore impegno civico.