CAI, il corso ORTAM fa tappa sul Vesuvio

Una fase dell’escursione presso uno dei conetti delle “Montagnelle” foto di C.teodonno

Dopo il Matese, il 2° Corso per Operatori Regionali di Tutela dell’Ambiente Montano del Club Alpino Italiano si sposta in area vesuviana e precisamente in zona “Montagnelle” a Torre del Greco.

Le “Montagnelle”, ovvero i conetti creati dall’eruzione fissurale del 1760-61 si trovano all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio e costituiscono solo una parte del ricco patrimonio geologico della riserva protetta che include, su questo versante, anche i Camaldoli della Torre, conosciuti anche come Colle di Sant’Alfonso e i conetti del Viulo e di Fossamonaca.

Gli allievi del corso ORTAM, dopo una serie di lezioni tenutesi on-line sulla tutela ambientale, si sono stavolta riuniti in presenza in via Resina Nuova, ospiti dell’attivissima associazione Primaurora nella cui sede si è tenuto un incontro introduttivo sulle tematiche della giornata; in questo contesto, il presidente regionale della CRTAM (Commissione Regionale TAM) Ciro Teodonno ha salutato i corsisti e ha illustrato le ricchezze di un territorio ma anche le molteplici criticità che di lì a poco avrebbero visto.

Il gruppo, costituito da una ventina di partecipanti, è partito alla volta delle Montagnelle accompagnato dal direttore del corso, Simone Merola, dallo storico locale Vincenzo Marasco e dall’attivista Giuseppe Gallo, questi ultimi soci della Sottosezione Vesuvio del CAI. Si è saliti quindi sul più imponente dei conetti che si eleva di circa 70 metri dal piano di calpestio e 332 sul livello del mare, e si è seguita la cresta di scorie eruttive e su parte degli altri 15 conetti che compongono l’antica frattura e lo si è fatto fin dove si è potuto e fin dove, la notevole urbanizzazione della zona, lo ha permesso.

 

Dalle Montagnelle si è poi giunti verso l’omonima via, dove si sono potute osservare non solo le tracce del recente dissesto idrogeologico, scaturito come conseguenza del disastroso incendio del 2017, ma anche un ormai classico esempio di discarica abusiva. In questo luogo, prospiciente la via carrabile denominata via Montagnelle 2, è stato possibile osservare cumuli eterogenei di rifiuti che andavano da quello industriale a quello domestico, includendo rifiuti speciali e pericolosi quali guaina d’asfalto ed eternit.

Nell’ottica del corso dove si mettono a confronto la ricchezza di un territorio ma anche le sue criticità, ci si è allungati per conoscere la realtà della “Porcilaia” una delle cinque discariche storiche presenti in area parco nelle cui vicinanze si è tenuto un acceso ed interessante dibattito sulla questione ambientale locale e globale.

I corsisti hanno poi proseguito a ritroso lungo il loro percorso, apprezzando l’opera di piantumazione di nuove essenze arboree denominata Riforestiamo il Gigante, messa in atto dall’associazionismo locale per poi riunirsi nuovamente presso la sede di Primaurora, là dove hanno consumato una colazione a sacco fatta prevalentemente di prodotti locali offerti gentilmente dagli stessi produttori, da Primaurora e dalla Sottosezione Vesuvio del CAI Napoli.

COMUNICATO STAMPA