Periferia Nord di Napoli. Parla Caldoro: “Scampia ripartirà dall’abbattimento delle Vele e dall’insediamento del nuovo Policlinico”

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Per Stefano Caldoro, governatore uscente della regione Campania, e attuale candidato alla Presidenza per lo schieramento di centro-destra alle prossime elezioni regionali di Maggio 2015,il futuro di Scampia, e quello dell’intera periferia a Nord di Napoli, passa per l’abbattimento delle ‘Vele’, e l’insediamento sul territorio del nuovo Policlinico: “In questi anni la Regione ha dimostrato, con i fatti, una grande attenzione e tempestività negli interventi a Scampia.- ha detto Stefano Caldoro– Per Scienze Infermieristiche abbiamo dato segnali concreti. Stanziato risorse e seguito i lavori di un cantiere che abbiamo ereditato di fatto chiuso. Il futuro per Scampia, Secondigliano e tutta la periferia nord della citta metropolitana è sopratutto nel nuovo Policlinico. Questa scelta e’ coerente con gli interventi in corso e da’ una risposta di sanità pubblica dove oggi manca. Ma non è solo sanità, il Policlinico è Università, formazione, ricerca e innovazione. In poche parole giovani e capitale umano. Un polo di attrazione e di lavoro per migliaia di persone, indotto compreso. Un grande progetto di trasformazione urbana a favore della periferia. Immagino migliaia di professionisti, giovani medici ed infermieri. Servizi nel quartiere tutti i giorni della settimana. Con il Policlinico nasceranno nuove iniziative che faranno di Scampia un modello nel Paese. Nuova edilizia, attività commerciali, riqualificazione dell’esistente. Abbiamo iniziato con il polo tecnologico a Ponticelli aperto solo pochi giorni fa“.

Il “Governatore uscente” dichiara, dunque, di essere nettamente in contrasto con la proposta del sindaco di Napoli De Magistris di insediare a Scampia la sede della neonata Città Metropolirana: “Leggo oggi invece che il comune di Napoli,- ha continuato Caldoro- dopo aver condiviso l’idea, cambia linea e pensa di insediare a Scampia, al posto di medicina, la ‘novella casa del popolo‘, la sede della nuova provincia. Siamo di fronte a due modelli totalmente diversi anche per impatto. La sede della nuova provincia si limita al trasferimento di qualche centinaio di dipendenti dell’ente da piazza Matteotti a Scampia e nulla di più. Così come non convince, ma gli stessi ideatori riconoscono i limiti, l’ipotesi di un museo con investimenti privati in quell’area.Basta vedere esperienze in italia e in Europa per capire che questa strada e’ sbagliata. L’amministrazione comunale non riduca a un piccolo progetto di convenienza, destinato al fallimento, una grande idea di sviluppo per Scampia“.

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