Gli artisti rap italiani possono ancora parlare di politica al giorno d’oggi?

L’artista rap Ghali (foto fonte web)

“Salvini dice che chi è arrivato col gommon’
Non può stare .it, ma stare .com”

Ecco cosa recita un estratto dell’ultima strofa di Ghali nel remix di Vossi bop del rapper britannico Stromzy, sancendo così l’importanza di Ghali anche oltre i confini nazionali. Ciò che colpisce della strofa sono le chiare referenze al ministro degli interni Matteo Salvini e alla sua politica riguardo alla questione “migranti” ma non solo, in un’altra barra il rapper milanese dice:

“Alla partita del Milan ero in tribuna con gente
C’era un politico fascista che annusava l’ambiente”

A questo punto ci sorge spontanea la domanda, è giusto che gli artisti si schierino apertamente riguardo le questioni politiche?
Per anni il mondo della musica, in particolare il genere rap ha sempre avuto un gran peso anche sulla politica eppure negli ultimi anni, in particolare in Italia gli artisti si sono sempre tenuti alla larga dalle questioni politiche dichiarandosi spesso apolitici, non schierandosi neanche in questioni d’attualità come nel caso della Sea watch di due mesi fa, sulla quale solo due artisti si sono espressi: J-Ax e Gemitaiz. Cosa è successo negli ultimi anni per far allontanare gli artisti da questioni così importanti? Forse sarà la paura per una possibile censura e quindi il non poter far arrivare la propria musica a tutti? Oppure è semplicemente una conseguenza delle condizioni politiche che si sono sviluppate nel nostro paese? Fatto sta, che ad oggi Ghali è stato uno dei pochi a schierarsi in maniera così esposta, aprendo così forse la possibilità ai rapper della nuova generazione un modo di avere un peso anche sotto il punto di vista politico.

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