Operazione antibracconaggio tra Caserta, Napoli e Salerno

Arma sequestrata durante l’operazione congiunta WWF, EMPA, CCFF (foto fonte WWF)

Operazione antibracconaggio delle guardie giurate volontarie del WWF in collaborazione con i Carabinieri Forestali e volontari ENPA in provincia di caserta, napoli e salerno. due bracconieri denunciati, sequestrate armi, munizioni e diversi richiami elettroacustici vietati.

Nel fine settimana del 28 e 29 settembre 2019, i Carabinieri Forestali, le Guardie Giurate Volontarie Venatorie e Zoofile del WWF della Provincia di Caserta, Napoli e Salerno e volontari dell’ENPA (della provincia di Caserta), svolgendo attività di vigilanza per il controllo dei fenomeni di bracconaggio e dei reati ai danni dell’ambiente, si sono recati a Carditello (il 28-9-2019 nei pressi dell’omonima reggia borbonica), del comune di San Tammaro e nel territorio maremmano (cioè di aree umide) di Villa Literno, località “Pagliatella“ (il 29-9-2019), nonché di Casalvelino (Sa) e sul Monte Faito (Na). Inoltre mentre le Guardie del WWF di Salerno lavoravano in costiera amalfitana, quelle di Napoli stavano agivano in Penisola Sorrentina.

Sul territorio di caccia, in diversi luoghi (sia di Caserta, sia di Napoli, sia di Salerno) echeggiavano i famigerati richiami elettroacustici (detti comunemente “Fonofil”). Tale metodo di caccia, illegale e deplorevole, viene praticato per compiere vere e proprie stragi di animali selvatici o per cattura con reti, che sono severamente vietati dalla Legge 157/92 e dalle leggi regionali in materia.

Nel litorale Domizio e nella cosiddetta maremma liternina ed in Penisola Sorrentino/Amalfitana le abitudini a “bracconare” sono ben lontane dall’estinguersi, così come in area Vesuviana. Tra queste, in primis, l’uso per la caccia dei richiami acustici vietati. I riproduttori elettronici di versi di uccelli hanno il compito di attirare gli uccelli che il cacciatore andrà a sparare all’alba, una volta che gli esemplari di quella specie richiamata si è concentrata in quel luogo. Quindi è facile intuire che con un solo colpo la “rosata” di pallini potrà abbattere diversi uccelli insieme. Un inganno, tra i tanti, alla fauna selvatica che, ancora una volta, ci rimette le penne!

Dopo diverse indagini e pattugliamenti il gruppo di Carabinieri Forestale e Guardie del WWF, in collaborazione anche con volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) all’alba del 28 e 29 settembre, hanno sorpreso e denunciato 2 bracconieri intenti a cacciare in maniera illegale. In particolare domenica 29 settembre 2019, in periodo di chiusura alle specie acquatiche (la caccia alle specie acquatiche, come il beccaccino e le anatre selvatiche si apre il 2 ottobre 2019), con l’ausilio dei richiami elettroacustici vietati è stato fermato un bracconiere mentre molti altri si sono dati alla fuga. Qui il richiamo elettroacustico riproduceva il verso del beccaccino, di cui è ancora vietata la caccia (si apre il 2 ottobre 2019 secondo il calendario venatorio della Campania). A tal punto le Guardie WWF hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali, per far compiere i necessari atti di Polizia Giudiziaria. Quindi si è proceduto al sequestro di un fucile e di decine di cartucce di vario calibro. Il bracconiere è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Napoli Nord ad Aversa. Le Guardie Zoofile e Venatorie del WWF, assieme alle Forze dell’Ordine, in particolare con i Carabinieri forestali, nei prossimi giorni, effettueranno ulteriori controlli per fermare l’odioso fenomeno del bracconaggio.

Comunicato Stampa

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