Trecase: “Più si osservano le regole, più si va ad ampliare la libertà”

Il sindaco di Trecase Raffaele De Luca (foto di C.Teodonno)

Con queste parole il sindaco De Luca vede il possibile rilancio dell’economia turistica di Trecase che va di pari passo con la tutela e il controllo del territorio, esaltando le produzioni tipiche e contenendo il malcostume degli sversamenti illeciti.

Trecase è un piccolo comune nel Parco Nazionale del Vesuvio, con poco più di 9.000 abitanti, è una realtà che cerca di uscire fuori da un contesto difficile legato alle solite emergenze territoriali del Vesuviano: economia depressa, emergenza rifiuti e l’opportunità di un’area protetta che fino ad ora non ha esaltato le potenzialità di un territorio ad ogni modo ricco ed eterogeneo e da un potenziale turistico finora sfruttato poco e male. A Trecase qualcosa sembra comunque muoversi e, per capirne di più, abbiamo incontrato il da poco riconfermato sindaco Raffaele De Luca.

Il comune di Trecase, benché inserito in un contesto complesso quale quello del Vesuviano, pare voglia emergere da situazioni emergenziali e di degrado ambientale frequenti sul territorio, cosa può dirci a riguardo?

Stiamo tutti vivendo e subendo come cittadini campani, e in particolar modo del Vesuviano, quella che si paventa come una nuova emergenza rifiuti, un’emergenza legata ai siti dove si vanno a depositare sia l’indifferenziato, sia l’umido, perché sono in difficoltà. E anche perché si preannuncia un nuovo problema, a settembre, ci sarà la chiusura del termovalorizzatore di Acerra, che deve essere sottoposto a manutenzione, questo causerà probabilmente una grave emergenza sul territorio. Noi a Trecase stiamo riuscendo a tenere il paese abbastanza pulito anche se, tra poco, incominceremo con una nuova azione di sensibilizzazione, di propagandistica, per la raccolta differenziata, perché c’è ancora una buona parte della popolazione che, approfittando un po’ dell’emergenza e di altre situazioni, non vuole ancora fare la raccolta differenziata.

Ho capito, ma basta quest’opera di sensibilizzazione?

Noi abbiamo messo in campo delle azioni importanti, a parte la comunicazione abbiamo stipulato una convenzione con un gruppo di vigilanza ambientale che opera da anni sul territorio, i Falchi del Vesuvio, una convenzione che devo dire dà i suoi primi risultati perché al momento loro girano per le strade, incontrano i cittadini, spiegano come va fatta la raccolta, perché va fatta la raccolta, perché i rifiuti vanno depositati negli orari e nei giorni prestabiliti, e così via e questo lavoro sta dando qualche risultato perché è un lavoro informativo ma, da qui a pochi giorni, io farò dei decreti in cui darò a questo gruppo di volontariato la possibilità di fermare le persone che vengono sorprese a conferire i rifiuti in maniera indiscriminata e non nei giorni e negli orari previsti. Ma non basta, stiamo disponendo una programmazione per mettere sul territorio le prime telecamere proprio per prevenire il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti.

Quindi dall’opera informativa, all’azione diretta contro i reati ambientali?

Certo, adesso stiamo attuando una grande opera di informazione, tra poco incominceremo anche nelle scuole, ma andremo proprio strada per strada con questo gruppo di volontari, poi passeremo a quelle azioni, diciamo di forza, contro chi, contravvenendo alle regole, subirà contravvenzioni e quelle penalità previste dalla legge.

Capisco, va bene l’informazione, per quel che riguarda il cittadino distratto ma, per quel che riguarda lo scarico abusivo di rifiuti speciali e pericolosi, il vero problema per amministrazione e ditta assegnataria della raccolta, lei pensa che si possa risolvere tutto con le telecamere?

Io credo che l’azione più forte ed efficiente sia quella di individuare gli autori di questi scarichi abusivi e perseguirli giuridicamente, sia con contravvenzioni, quindi fargli pagare il costo della multa, sia denunciandoli penalmente là dove si tratta di rifiuti pericolosi. L’ambiente va salvaguardato e va salvaguardato con tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione.

Mi scusi la franchezza ma non teme che agendo in questo modo efficace possa perdere consenso sul territorio? Molti di coloro che scaricano illegalmente, lo fanno per evitare di caricare sul loro prodotto finale il costo di smaltimento dei rifiuti speciali …

È comodo così per qualcuno ma questo è un danno per l’intera comunità, credo che un paese come Trecase, che sta crescendo turisticamente, abbia bisogno di far osservare le regole. Io parto da un dato certo ed un principio che farò di tutto per portare avanti, l’osservanza delle regole non significa limitare la libertà ma, più si osservano le regole e più si va ad ampliare la libertà.

Quindi spera in un processo virtuoso ma, quali sono le altre iniziative che sta attuando, come ad esempio quelle relative a quel turismo che prima ha accennato?

Adesso stiamo mettendo in campo una serie di iniziative per propagandare ulteriormente il nostro territorio e promuoverlo; già negli anni precedenti abbiamo messo in campo una serie di azioni per sprovincializzare Trecase e vi posso anche preannunciare, con grande certezza, che, per l’anno prossimo, con la nuova stagione turistica, noi vedremo finalmente aperta la strada Matrone quella che dà accesso al Gran Cono del Vesuvio e mi auguro che, per quella data, Trecase sarà pronta con il suo museo del vino. Proprio in questi giorni si sta catalizzando l’attenzione mia e della mia maggioranza sull’area di realizzazione di questo museo che diventerà anche area di stazionamento di quei bus turistici che accederanno al Vesuvio, creando in tal modo a Trecase una porta d’accesso concreta ed obbligatoria per il Vesuvio.