Ancora Canadair sul Vesuvio

Canadair che interviene per le operazioni di spegnimento in località Carcavone a Pollena T. (foto di G.Gallo)

Ancora fiamme nell’area protetta, ancora a repentaglio la preziosa riserva MAB UNESCO. Siamo passati dal disastro del 2017 ai tanti piccoli disastri di questi ultimi anni dove ettari di vegetazione vanno letteralmente in fumo. Il nostro sopralluogo di oggi.

Siamo tornati sul luogo dell’incendio che ieri ha colpito la zona del Carcavone a Pollena Trocchia, luogo conosciuto sia per essere una vecchia cava, poi adibita a discarica, sia per il fatto che vi furono scoperti almeno due conetti vulcanici preistorici di grande interesse geologico.

Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 16.00, veniva avvistata una colonna di fumo dalla lunga distanza, proveniente proprio dalla zona di via Carcavone e via Grottole, subito si metteva in moto il passaparola della rete di avvistamento Difesa Vesuvio, composta da differenti realtà associative vesuviane e venivano di conseguenza informati anche i Carabinieri Forestali e i Vigili del Fuoco, poiché le fiamme rischiavano di arrivare ad alcune abitazioni di Via Grottole.

La folta vegetazione e l’arsura di questa torrida estate ha fatto sì che le fiamme si diffondessero in maniera assai rapida dal versante di via Grottole verso la concavità del Carcavone, favorite in quel momento dal vento proveniente da nord, richiedendo pertanto l’intervento, prima di un elicottero con cestello e poi, successivamente, e prima dell’imbrunire, di un Canadair, risolutivo per salvaguardare il fitto bosco a monte del contesto.

La zona, per quanto riabilitata con grande sacrificio da parte dell’associazione locale Liberi Pensieri, presentava ancora molte criticità relative alla pulizia del sottobosco, della vegetazione stagionale e della sentieristica, bloccata da una proprietà privata che inspiegabilmente e in maniera infruttuosa per tutti, ne ha bloccato l’accesso. Presente anche tanto rifiuto proveniente dal versante massese del Carcavone che fortunatamente non ha preso ancora fuoco grazie all’intervento delle autorità competenti.

Tornando ad oggi, abbiamo riscontrato, intorno alle 13.00, non solo una zona ancora da bonificare ma anche un nuovo principio di incendio presso le vecchie strutture della cava, prontamente segnalato dai CCF del CTA di San Sebastiano e dai Carabinieri della Tenenza di Cercola. Sul posto sono intervenuti anche gli operatori della SMA Campania, incaricati per la bonifica delle aree boschive percorse dall’incendio.

Va notato che, là dove sembra si siano sprigionate le fiamme di ieri, sia un luogo, come quello di Massa, adibito a sversatoio di rifiuti di vario genere. Non ci è dato sapere quale si stato l’innesco dell’incendio ma resta il fatto che il legame tra rifiuti e fiamme sia una costante anche nel Vesuviano e purtroppo anche dell’area protetta che dovrebbe tutelare il suo patrimonio naturale, paesaggistico ed economico.